Novis: An Inventor Story

Prima che nascesse la School, Inventor era già qui. E con lui i nostri primi studenti. Venti intrepidi aspiranti imprenditori, che hanno superato le nostre rigide selezioni, e si sono guadagnati un posto nel bootcamp. Ognuno ha poi preso la sua strada, ma c’è un gruppo in particolare di cui ancora oggi sentiamo spesso parlare: sono loro, i ragazzi di Novis.
Novis è una start-up nata appunto dal programma Inventor. I suoi membri sono studenti del Politecnico e dell’Università di Torino e hanno sviluppato BlindConsole, la prima piattaforma di gaming accessibile a persone con disabilità visive. I loro giochi sono progettati con il coinvolgimento diretto di ipovedenti e non vedenti, grazie anche ad una collaborazione con realtà come la UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) e la APRI (Associazione Pro Retinopatici ed Ipovedenti).
Ma il resto chiediamolo a loro.
Come cambierete il mondo?
Il nostro obiettivo è permettere a tutti di poter giocare oltre i propri limiti in una sfida ad armi pari. In particolare vogliamo rendere accessibile e inclusivo l’intrattenimento digitale anche ai disabili visivi.
Con BlindConsole abbiamo creato un nuovo modo di giocare: il cellulare diventa una console tascabile che permette indistintamente a tutti, non vedenti e vedenti, di accedere a giochi virtuali basati su audio e tatto.
Per realizzarla è stato fondamentale il co-design del prodotto con persone non vedenti e ipovedenti: il progetto nasce per loro ma, soprattutto, grazie a loro.
Abbiamo una stabile collaborazione con numerose associazioni, in particolare con la Polisportiva U.I.C.I. (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) e con il Gruppo Giovani dell’A.P.R.I. Onlus (Associazione Pro Retinopatici ed Ipovedenti) di Torino, che ogni giorno ci aiutano a sviluppare il progetto a stretto contatto con i futuri utenti.
L’impatto che vogliamo generare è racchiuso in due parole:
- Accessibilità: perché è fondamentale che il nostro prodotto sia totalmente utilizzabile in maniera autonoma;
- Inclusione: perché -come dicevamo- la forza della nostra proposta sta appunto nel creare un progetto che include e non esclude, permettendo a tutti di giocare al di là di ogni barriera.
Da qui il claim che esprime anche la nostra mission: «Play beyond limits».
La sfida più grande che avete dovuto affrontare?
Molte. Ma di sicuro una delle più grandi è stata quella di entrare in contatto con una percezione del mondo totalmente diversa da quella a cui siamo abituati.
Contrariamente a quanto si possa pensare le persone con disabilità visiva utilizzano lo smartphone, si muovono autonomamente per la città e vanno al cinema o a teatro con i loro amici. Tutte queste attività vengono svolte in maniera diversa e con diversi gradi di difficoltà, in parte dovuti ai diversi livelli di disabilità, e in parte alla ancora scarsa inclusività dell’intrattenimento digitale.
Ecco, la sfida più grande è stata appunto approcciarsi a questa realtà: dovevamo capire le necessità dei nostri utenti, come vivono il mondo e creare qualcosa che per loro facesse davvero la differenza. Insomma non è stato facile. Soprattutto dal punto di vista tecnico.
Ad esempio, quando abbiamo sviluppato il primo gioco, un ping-pong virtuale, ci siamo subito accorti di quanto fosse complesso restituire in modo credibile il semplice rimbalzo della pallina soltanto con audio 3D e vibrazioni.
Ecco appunto, raccontateci della BlindConsole!
BlindConsole è la prima console di gioco 100% accessibile a persone cieche e ipovedenti.
Il team alla fine ha sviluppato un joystick che, connesso al cellulare, permette di giocare senza interfacce video o cursori, ma con un audio spazializzato a 360 gradi e particolari vibrazioni del controller.
Il meccanismo è semplice: si connette il dispositivo alla nostra App, si seleziona sempre dal cellulare il gioco e a quel punto si viene proiettati all’interno dell’ambiente virtuale che abbiamo costruito e il joystick comincia a catturare i movimenti delle mani e delle braccia del giocatore.
Per la prima volta, l’interazione con lo smartphone non necessiterà dell’uso della vista, ma piuttosto si appoggerà a dei feedback acustici e tattili, che consentono letteralmente di ascoltare e toccare il mondo digitale nel quale si è immersi.
Al momento abbiamo sviluppato diversi giochi, ma per farsi una prima idea delle potenzialità della piattaforma, suggeriamo comunque di iniziare dal ping-pong.
Ogni giocatore, attraverso delle semplici cuffie può sentire da dove arriva la pallina e percepire tutte le forme e i suoni dell’ambiente virtuale. Lo stesso vale per il joystick: come una normale racchetta si può colpire la palla e sentire lungo la propria mano, le stesse sensazioni di un match reale.
Siamo molto orgogliosi di questa nuova tecnologia che permette a persone con limitazioni visive di giocare in autonomia, da soli o con altri giocatori.
Un grosso in bocca al lupo a tutti i futuri Inventor di domani!
Se volete saperne di più su Novis cliccate qui.
A proposito di Novis: La Stampa – Blindconsole – Un progetto tutto italiano per far giocare i non vedenti.